FAQ

Ogni quanto tempo deve essere fatta la manutenzione sulla mia caldaia?

La manutenzione della caldaia deve essere fatta ogni anno secondo le prescrizioni del costruttore ed in ottemperanza al DPR 412/93-551/93 e D.Lgs. 192/05-311/06 e successive modifiche, mentre ogni due anni deve essere effettuata la prova fumi. AFCLIMA gestisce la presentazione in provincia e regione delle documentazioni richieste dalle normative locali.

Che differenza c’è tra manutenzione ordinaria e manutenzione straordinaria?

La manutenzione ordinaria è la classica manutenzione che il tecnico esegue ogni anno ed è Obbligatoria per Legge, per manutenzione straordinaria si intendono tutte quelle operazioni che ripristinano il corretto funzionamento della caldaia sostituzione pezzi ma anche la sostituzione della stessa caldaia.

Come si può regolare il riscaldamento separatamente per ogni stanza dell’appartamento?

Installando una valvola termostatica per ciascun corpo scaldante, impostando sulla stessa la temperatura desiderata. Questa soluzione permette di avere temperature differenti per ogni locale ed offre maggior comfort nelle stanze interessate.

La caldaia scende spesso di pressione, cosa posso fare?

La prima cosa è controllare le parti esterne del suo impianto di riscaldamento tipo caloriferi e collettore quando sono freddi cercando eventuali segni d’acqua, in seguito ci contatti per un controllo all’interno del suo apparecchio.

Cos’è la dichiarazione di conformità?

La dichiarazione di conformità è un documento che certifica l’assunzione di responsabilità da parte della ditta installatrice dell’esecuzione degli impianti a regola d’arte e di garantirne la sicurezza. Il DM 37/08 rende obbligatorio il rilascio della “Dichiarazione di Conformità”.

Che cos’è la targatura impianti?

Dal 15 ottobre del 2014 diventa obbligatoria la targa per gli impianti, un specie di carta d’identità, per tutti gli impianti presenti nelle abitazioni degli italiani. Questa targa è necessaria non solo per le caldaie e sistemi di riscaldamento, ma anche sistemi di climatizzazione, impianti solari, pompe di calore, stufe a pallet o di teleriscaldamento. All’entrata in vigore del Dm 10 febbraio 2014 prevista per giugno, in seguito è stata prorogata all’autunno, per consentire a tutti di aggiornarsi sulla norma, che attua il Dpr 74/2013.

I dati di identità dell’impianto saranno contenuti nel cosiddetto “libretto d’impianto di climatizzazione”, che fino a ieri era usato solo per le caldaie, viene esteso a tutte le tipologie di sistemi di impianto. Sempre dal 15 ottobre, cambiano le modalità di controllo a carico dei manutentori sull’efficienza energetica dell’impianto. Per le famiglie italiane, parte la corsa per mettersi in regola, in quanto il responsabile della compilazione del libretto è formalmente l’occupante o il proprietario. La normativa prevede che, a partire da oggi, e secondo le scadenze di manutenzione degli impianti regolamentate dalle prescrizioni dell’installatore scritte sul libretto di uso e manutenzione dell’impianto termico ed in mancanza di esso dal libretto del produttore  vengano via via forniti e compilati i nuovi libretti.

A cosa si deve fare attenzione con un sistema di riscaldamento a pavimento?

I sistemi di riscaldamento a pavimento possono essere collegati senza problemi alle caldaie proprio come i radiatori.
Per i sistemi a pavimento sono ideali le basse temperature di mandata tipiche delle caldaie Beretta a condensazione tipo green.
È consigliabile un sistema di termoregolazione dedicato e ancor più vantaggioso potrebbe essere un sistema di termoregolazione collegato ad un circuito di riscaldamento dedicato. Primo, perché gli impianti di riscaldamento a pavimento sono spesso installati in stanze separate; secondo, perché gli impianti di riscaldamento a pavimento si scaldano e si raffreddano più lentamente in confronto ai radiatori.

Cosa devo controllare se funziona l’acqua calda e non il riscaldamento?

Come prima operazione si deve controllare il posizionamento della manopola selettore estate inverno che sia correttamente posizionata, poi sostituire (se presenti) le pile del termostato ambiente e se il problema si ripresenta ci contatti.

Come si possono ridurre i costi del riscaldamento?

Usando correttamente i cicli di accensione e spegnimento della caldaia in base alla presenza durante il giorno; in questo modo è possibile ottenere un risparmio energetico maggiore rispetto ad un sistema di termoregolazione ON/OFF.

A chi spetta il costo della manutenzione ordinaria?

La manutenzione ordinaria spetta all’occupante a qualsiasi titolo della unità immobiliare.

Posso fare io stesso la manutenzione della mia caldaia?

Per essere abilitati ad operare su caldaie a gas (anche domestiche), occorre essere iscritti alla camera di commercio ed avere l’abilitazione secondo la legge 46/90, alle voci acqua, luce e gas.

Quale cadenza di manutenzione ordinaria è consigliabile per un corretto funzionamento di una caldaia domestica?

Come specificato nei libretti di installazione delle nostre caldaie, consigliamo di eseguire una manutenzione ordinaria annuale ed un’analisi dei fumi (per la verifica del rendimento di combustione) biennale in modo da garantire un corretto funzionamento della caldaia ed un risparmio di gas. A tale proposito suggeriamo di sottoscrivere un contratto di manutenzione programmata tipo start base o comfort in modo di ricordarvi annualmente la scadenza della manutenzione.

Dove si trova il rubinetto di carico in una caldaia Beretta?

Solitamente si trova sotto la caldaia al centro, è di colore nero o blu.
Per aprirlo dovete svitarlo (tipo lampadina) portare la pressione ad 1,2 bar e richiuderlo nel senso contrario.

L’obbligo della manutenzione annuale riguarda tutti gli apparecchi a gas?

No. Riguarda solo gli impianti termici (cioè impianti per riscaldamento ambiente o impianti di produzione sanitaria per più unità abitative). È comunque importante effettuare la manutenzione anche su scaldabagni, stufe, caminetti, al fine di garantirne efficienza, longevità dell’apparecchio e sicurezza nell’utilizzo.

Perché conviene sostituire una caldaia tradizionale con una a condensazione?

Sostituire una caldaia tradizionale con una caldaia a condensazione conviene perché a parità di resa termica e quindi a parità di energia ceduta all’impianto, la caldaia a condensazione consuma meno combustibile. Le caldaie tradizionali, anche quelle definite “ad alto rendimento”, riescono a utilizzare solo una parte del calore sensibile dei fumi di combustione. Il vapore acqueo generato dal processo di combustione viene quindi disperso in atmosfera attraverso il camino: la quantità di calore in esso contenuta, definito calore latente, rappresenta ben l’11% dell’energia liberata dal processo di combustione. In altre parole, più del 10% del calore latente non riesce a essere recuperato da una caldaia tradizionale. La caldaia a condensazione, invece, può recuperare una gran parte del calore latente contenuto nei fumi espulsi attraverso il camino. La particolare tecnologia consente, infatti, di raffreddare i fumi fino a farli tornare allo stato di liquido saturo (o in taluni casi a vapore saturo umido), con un recupero di calore utilizzabile per preriscaldare l’acqua di ritorno dall’impianto. In questo modo la temperatura dei fumi di uscita mantiene sempre lo stesso valore della temperatura di mandata dell’acqua, ben inferiore quindi a quella dei generatori di tipo tradizionale. Le differenze di rendimento tra una caldaia a condensazione ed una caldaia “tradizionale” non si misurano solo nel recupero di parte del calore latente, ma anche in un contenimento sostanzioso delle perdite attraverso i fumi, grazie a temperature dei prodotti di combustione sensibilmente più basse.

Dopo una notte fredda a -10° non esce acqua calda ai rubinetti, cosa posso fare?

Se la caldaia è esterna probabilmente si sono ghiacciati i tubi dell’acqua sanitaria, basta scaldare per circa 10 minuti con un phon i 2 tubi più piccoli situati alla destra della vostra caldaia, se non presente vi consigliamo l’installazione di un kit resistenze anti gelo.

Quando posso accendere l’impianto di riscaldamento?

Quasi tutto il territorio della Regione Lombardia ricade nella zona climatica E. Ciò significa che è possibile accendere il riscaldamento dal 15 ottobre al 15 aprile, per un massimo di 14 ore giornaliere. In caso di particolari eventi climatici, è possibile accendere il riscaldamento oltre il periodo indicato, per la metà delle ore giornaliere consentite, ovvero per non più di 7 ore.